Amalia Ulman è un’artista nata in Argentina e cresciuta in Spagna. Ha vissuto sulla propria pelle la condizione di immigrata in un paese europeo, conoscendo da molto presto nella sua vita le conseguenze della mancanza di rappresentazione, delle discriminazioni, delle differenze di classe.

I suoi lavori più famosi sono due “performance” che l’artista ha messo in pratica usando soprattutto Instagram, rendendolo il medium principale delle sue opere. La prima si intitola Excellences & Perfections e risale al 2014: l’artista imitava lo stile e il modo di esporsi delle più famose influencer, ottenendo in questo modo un numero molto grande di follower sul social. Come lei stessa afferma, questa prima performance è stata indispensabile per poter procedere con la seconda, Privilege, del 2016, molto più criptica, ironica e dall’estetica bizzarra.

In Privilege, Amalia Ulman si trasforma in una caricatura di sé stessa, travestendosi da impiegata del Financial District di Los Angeles, fingendo una gravidanza, e adottando un piccione come animale domestico (che chiamerà Bob). La narrazione continua per poco più di nove mesi (proprio il tempo della sua falsa gestazione) e si conclude con le elezioni americane del 2016. Oltre che all’attività su Instagram, fatta di post di tutti i tipi, da ritratti del piccione Bob, a commenti sull’attualità, da vignette a meme, l’artista si sposta anche sulle copertine dei più famosi magazine di moda e in una serie di mostre in giro per il mondo. Il colore dominante nell’estetica della performance è il rosso, immerso in scenari costruiti principalmente con scale di grigi, avvicinando l’estetica a quella delle serie TV crime, e creando un’atmosfera in qualche modo inquietante.

La caricaturizzazione dell’ambizione di molt* di raggiungere posizioni privilegiate nella società (posizioni spesso precluse ad alcune persone per questioni di razza, identità di genere o classe sociale), inverte i punti di vista, rendendo la vita “high-end” poco desiderabile, un piccione amatissimo, il Financial District il centro dell’attività artistica (dopo che con un processo di gentrificazione intere comunità di artist* e latine erano state allontanate), e Instagram un vettore artistico e di significato invece che solo di immagine. Capovolgendo tutti questi significati, Amalia Ulman mette ognun* di noi nella posizione di riflettere sulla nostra situazione privilegiata, e su come possiamo usare il privilegio che abbiamo per ribaltare le circostanze. Inoltre, ridimensiona le aspirazioni a raggiungere tale situazione privilegiata, rendendola non più così attraente, e dimostra il valore delle posizioni invece non privilegiate.

Credits: Amalia Ulman

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