Body Shaming
Deridere qualcun* per il proprio corpo e/o in generale aspetto fisico. Il termine in sé è prestito da un’espressione inglese che mette insieme le parole corpo (body) e vergogna (shame).
Body Positivity
Il movimento di body positivity (positività e corpo) ha radici nelle proteste per la liberazione dei corpi degli anni ‘60 negli USA ma la sua popolarizzazione anche a livello internazionale avviene tra il 2010 e il 2012 attraverso i social. Donne ed attivst* nere e grasse sono le catalizzatrici del movimento, determinate a riaffermare la propria esistenza lottando contro standard di bellezza inarrivabili, violenze, discriminazioni ed una rappresentazione inesistente o punitiva dei loro corpi (Tess Holliday è stata una delle prime). La body positivity è stata però ben presto cooptata da diverse multinazionali che propongono da un lato immagini di corpi che rispettano canoni di bellezza assolutamente tradizionali (continuando per altro a promuovere abbigliamento “taglia unica”, nuove diete dimagranti e regimi fitness) e dall’altro una narrativa che spinge tutt* ad amare sempre e comunque il nostro corpo (messaggi chiaramente contrastanti).
Bethany Rutter - How ‘body positivity’ lost its true and radical meaning
Body Neutrality
La Body Neutrality (espressione inglese che mette insieme le parole corpo body e neutralità neutrality) nasce in risposta alla cooptazione bianca e capitalista del movimento della body positivity. Il movimento esige un cambiamento radicale nel modo in cui pensiamo ai nostri corpi, rifiutando l’imperativo della body positivity di “amarci sempre e comunque” e riaffermando la possibilità di non sentirsi sempre “bene” nel proprio corpo o di non voler essere costrett* a pensarci in ogni momento; da qui l’idea della neutralità. Alcun* sostengono che body neutrality sia soltanto un’ulteriore elaborazione della body positivity che manchi di un vero valore politico e di protesta in quanto non affronta il ruolo fondamentale che il capitalismo e la cultura dell’oggettivizzazione dei corpi femminizzati giocano sulla nostra percezione dei nostri corpi.
Risorse
Creators/Attivist*
Belle di Faccia, Sofie Hhagendk, Megan Jayne Crabbe, Ruby Rare, The body is not an apology
Bibliografia
Feminist Theory and the Body a Reader – Janet Price and Margrit Shildrick
Anti/Corpi – Nicoletta Vallorani