Ius Soli
Dal latino, “diritto del suolo”, indica il diritto di una persona alla cittadinanza Italiana per il fatto di essere nata sul suolo italiano indipendentemente dalla nazionalità dei genitori.
Attualmente in Italia lo ius soli è applicabile soltanto in circostanze straordinarie (nascita da genitori ignoti o apolidi, ossia senza alcuna cittadinanza) oppure per persone nate sul suolo italiano e residenti qui senza interruzioni fino alla maggiore età. Il percorso legislativo per migliorare questa legge è iniziato nel 1997 e ancora non è concluso. (Ministero dell’Interno)
Ius Sanguinis
Letteralmente “diritto di sangue”, prevede la cittadinanza per individualità nate da almeno un genitore italiano o con un ascendente italiano (senza limiti di generazione, a condizione che l’avo italiano sia morto dopo la nascita del* richiedente). (Ministero degli Esteri)
Ius Culturae
Principio per il quale la cittadinanza italiana è legata al fatto di aver frequentato e/o concluso con successo cinque anni di istruzione all’interno delle scuole italiane essendo residenti in Italia continuativamente da prima del compimento dei 12 anni. Al momento lo ius culturae è un disegno di legge introdotto per la prima volta dal governo renziano nel 2015 con un testo di Laura Boldrini; il disegno di legge si basa sulla centralità della scuola per la cittadinanza italiana invece che del sangue. (Senato.it)
“Questi tre concetti lo ius soli, lo ius sanguinis e lo ius culturae devono essere integrati tra loro: la nuova legge stabilisce che è cittadino chi ha genitori italiani, chi è nato in Italia da immigrati che risiedono da molti anni nel paese, ma soprattutto chi ha frequentato la scuola italiana. Questo dà una centralità alla scuola e alla cultura italiana”. Giulia Perin dell’Asgi (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), “Ius soli, ius sanguinis, ius culturae: tutto sulla riforma della cittadinanza”
Iuris Communicatio
La trasmissione della cittadinanza tra membri della stessa famiglia per matrimonio, unione civile o adozione. (PMI.it)
Naturalizzazione
L’acquisizione della cittadinanza italiana dopo 10 anni (o di 4 anni se si tratta di cittadin* nat* in UE) di residenza legale in Italia a condizione di determinati requisiti:
- assenza di precedenti penali
- conoscenza della lingua italiana con un livello riconosciuto almeno B1
- reddito (comprovato tramite denuncia dei redditi dei tre anni precedenti alla richiesta) non inferiore a circa 8.000 € se non si hanno altre persone a carico – aumenta se si hanno persone a carico.
- maggiore età
La naturalizzazione può avvenire anche per meriti particolari. (Ministero degli Esteri)